Con Elisabetta Cagnolaro

Partenza Monza - Piazza Citterio imbocco via Carlo Alberto – arrivo Villa Reale

Percorso: Da piazza Citterio Sud a Via Frisi, passando da viale Margherita si arriva alla Forti  e Liberi in viale Battisti e alla Cappella Espiatoria

Un percorso dal valore storico condurrà i partecipanti ai tempi dei Savoia, attraverso i luoghi frequentati da Re Umberto I in occasioni ufficiali come inaugurazioni o incontri privati, fino alla scelta fatale di presiedere alla premiazione degli atleti della Forti e Liberi il 29 luglio 1900, quando fu ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci.

In collaborazione con: Novaluna APS

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Approfondimento. a cura di Elisabetta Cagnolaro

ISTANTANEE UMBERTINE
Il re e Monza

Nel 1868 Umberto e Margherita ricevono in dono da re Vittorio Emanuele II per il loro matrimonio, celebrato a Torino, la Villa Reale di Monza, luogo che viene abitato dalla coppia ogni estate fino all’uccisione del sovrano il 29 luglio dell’anno 1900.

La prima visita alla nuova proprietà la compiono durante il viaggio di nozze; il 30 luglio sono a Milano, il 7 agosto a Venezia e poi Verona, Vicenza, Bergamo e Brescia; nei primi giorni di settembre raggiungono Monza. Li aspetta ancora l’Italia centrale con Roma capitale.

Il re Umberto I e la regina Margherita di Savoia mentre scendono la scalinata d'ingresso della Villa Reale a Monza, 1896, Wikipedia

Interrotte a giugno le attività parlamentari per la pausa estiva, i Savoia si spostano ogni anno con il treno fino a Monza. La storia ci racconta senza ombre che ad attendere Umberto nella villa di Vedano, contigua al muro di cinta del Parco, c’è l’amore ed amante di sempre, la Contessa Eugenia Litta Bolognini. D’altra parte, il sovrano ha per principali passioni le donne, la caccia, i cavalli, e tutti e tre questi passatempi sono praticabili nella reggia piermariniana.

Re e regina mostrano in più occasioni, nel corso della loro permanenza a Monza, la loro presenza ad eventi pubblici, il primo dei quali l’inaugurazione, nello stesso anno della sua morte (1878), del monumento dedicato a Vittorio Emanuele II,  dello scultore Luigi Crippa. Statua tuttora presente in piazza Citterio, all’epoca piazza Vittorio Emanuele, familiarmente nominata “re de sass”.

La piccola stazione ferroviaria presente sul  vialone che conduce al rondò dei Pini, realizzata per l’uso esclusivo dei regnanti, perde di utilità quando nel 1883 viene realizzata quella più grande, a sud della città, che prevede la sala di attesa per i sovrani resa fulgida dall’affresco di Mosè Bianchi raffigurante il “Genio dei Savoia”. Da quel momento è abitudine negli spostamenti l’uso di carrozze più o meno scoperte che consentono a Umberto e Margherita di attraversare Monza, omaggiati dal popolo al loro passaggio. 

Altro evento storico è l’inaugurazione dell’ospedale nel 1896 con la presenza dei sovrani che ne fanno dono alla città per ricambiare dell’ospitalità rinnovata di anno in anno.

Umberto I e Margherita in carrozza per le vie di Monza
Monza, passeggiate nel passato, V. Maspero, Monza: S.p.A Tipografica Sociale, 2003

Vi sono anche passeggi più privati, quasi fugaci, come quando i sovrani raggiungono lo studio fotografico di Gerardo Bianchi su via Frisi, non lontano dalla reggia. Lui, fratello del più famoso Mosè che ha avuto la commessa di affrescare la saletta reale, farà il più ampio reportage fotografico della villa, del parco e delle sue cascine e fotograferà inoltre i reali stessi.

Momento finale di questa storia il rumore dei tre spari di Gaetano Bresci contro il re, andato alla premiazione delle squadre che hanno gareggiato alla Forti e Liberi il 29 luglio 1900. 

Per tutte, memorie di incisioni a stampa e fotografie. Persino un brevissimo filmato di un po' più di un minuto della coppia Savoia che scende le scale del palazzo reale…

Consigli di lettura:

• Monza 29 luglio 1900: il regicidio, dalla cronaca alla storia, a cura di Paolo Edoardo Fiora, Milano: Spirali/Vel, 2000
• Regina Margherita, a cura di E. Fontanella, Napoli: Fabbrica delle idee, 2011