Tra paesaggi, alberi secolari, acque e rogge. Il Parco un’opera d’arte
Con Giorgio Buizza
Partenza e arrivo Porta Monza
Percorso: – Viale Cavriga verso cascina Frutteto e Cascina San Fedele – Cascina del Sole –Belvedere presso il laghetto – Prato della Latteria – Ponte delle Catene - Risalita lungo il Lambro fino a viale Cavriga – Incrocio Viale Mirabello – Viale Cavriga.
Lunghezza percorso m 3.500 circa
In collaborazione con: Novaluna APS
Osservazioni sulla disposizione degli alberi per realizzare quinte e varchi, per evidenziare e per nascondere - Formazione di filari per orientare le visuali su oggetti lontani, Modellazione delle chiome dei grandi alberi per esaltare elementi di paesaggio. Necessità di manutenzione per conservare il paesaggio nel tempo. Rapporto tra acqua e vegetazione. Rogge e fontanili. Il paesaggio in assenza di alberi
L'evento partecipa al programma di formazione professionale continua dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali per 0,25 CFP con riferimento al Regolamento CONAF n. 162/2022.
I Dottori Agronomi e i Dottori Forestali sono invitati a prenotarsi inviando una email a
L'evento si terrà anche in caso di pioggia, portate l'ombrello
L'evento è accessibile per persone con disabilità motorie
(Il percorso si sviluppa su strada asfaltata )
Approfondimento a cura di Giorgio Buizza
Il percorso inizia da Porta Monza con una piccola digressione iniziale verso il Viale dei Tigli, impianto di grande effetto scenografico anche se un po’ monotono.
Il viale è lungo circa 1400 m, è accompagnato da 5 filari di tigli per ogni lato per complessivi 1750 alberi di tiglio. Una realizzazione grandiosa e unica.
Purtroppo le vicende atmosferiche succedutesi nel tempo e le improvvide potature eseguite senza un preciso programma quando gli alberi erano giovani, hanno creato un popolamento disetaneo e con diverse fallanze, perciò il numero di 1750 tigli è solo teorico. Resta comunque un impianto di carattere eccezionale che meriterebbe una maggiore attenzione sia per la manutenzione che per la conservazione del complesso.
L’effetto paesaggistico di questo impianto è dato dalla formazione di un tunnel costituito dalle chiome; un percorso ombreggiato in tutta la sua lunghezza e in ogni ora della giornata.
Da notare come gli alberi perimetrali mantengano le fronde fino in basso mentre quelli centrali si allungano verso l’alto senza produrre rami trasversali.
Fig. 1 Viale dei Tigli. Foto di Giorgio Buizza
Ci spostiamo all’inizio del vialetto che porta a Cascina Frutteto.
Inizialmente l’impianto arboreo della struttura era una semplice carpinata che delimitava l’anello dell’area di stretta pertinenza della cascina.
La Cascina con portico si vedeva interamente anche da molto lontano. Dalla cascina, dominata dalla torretta, lo sguardo poteva spaziare tutto intorno a 360°
Successivamente sono stati piantati alberi per realizzare il giardino all’interno dell’anello (cedri, faggi penduli e altre piante che hanno nascosto alla vista l’architettura della cascina).
Merita ricordare la traccia della Roggia del Principe che, partendo da Sovico e attraversando i territori di Biassono e Vedano entrava nel Parco, percorrendo parte dell’anello della Cascina frutteto, proseguendo poi a fianco della strada di accesso per entrare infine nei giardini Reali. Il tracciato esiste ancora ma l’acqua non c’è più.
Recentemente è stato piantato un filare di gelsi lungo la strada di accesso alla cascina e si è fatto un tentativo di riproporre il Frutteto Matematico realizzandone però solo la metà inferiore.
Fig. 2 Cascina Frutteto. Il Parco e la Villa Reale di Monza nella fotografia dell’Ottocento, a cura di Roberto Cassanelli, Monza: Silvana Editoriale, 1999
Percorriamo un tratto di Viale Cavriga (già Vialone delle Roveri), superiamo il Bar Cavriga e il viale Mirabellino, e proseguiamo fino all’avvallamento che consente di inquadrare la Cascina San Fedele. Imboccando la valletta procediamo fino al centro del prato dove, con giornate di cielo terso, è possibile vedere le montagne lecchesi: Grignetta, Grignone, Pizzo dei tre Signori, Resegone (per citare le principali).
Fig. 3 - Cascina S. Fedele. Il Parco e la Villa Reale di Monza nella fotografia dell’Ottocento, a cura di Roberto Cassanelli, Monza: Silvana Editoriale, 1999
Ci portiamo nella parte a sud di Viale Cavriga e percorriamo la strada per la Cascina del Sole lungo la quale incontriamo uno degli “Ha Ha!” del Parco.
Spiace constatare che la Cascina del Sole sia ancora in condizioni di abbandono dopo parecchi anni dalla chiusura.
Fig. 4 - Un tratto di perimetro dei Giardini assimilabile a un Ha Ha! Foto di Giorgio Buizza
Proseguiamo sulla strada verso sud, oltrepassiamo il cancello che dà accesso ai Giardin Reali e arriviamo fino al Cannocchiale visuale centrale della Villa Reale. A ovest la Villa Reale a Est il Lambro con il Ponte delle Catene, oltre il ponte il Rondò con i filari di alberi che indirizzano al cancello di Via Lecco.
Paesaggio di ampio respiro di grande profondità, caratterizzato dal puntuale contenimento delle quinte arboree laterali.
Gli alberi sono sempre in crescita e quindi tendono a rioccupare in tempi brevi gli spazi che sono stati aperti, ad arte, con il contenimento delle chiome.
Proseguiamo verso sud arrivando alla collinetta Belvedere del Mirabello, in asse con il Viale omonimo che inizia 100 metri più a nord. Il pratone centrale confonde le idee anche perché la presenza di alberi piantati a casaccio distoglie l’attenzione dell’osservatore.
Il lungo Viale Mirabello (4 km) inizia proprio qui e percorre da sud a nord il parco fino al muro di recinzione a Biassono anche se il suo tracciato è ora interrotto dalla pista dell’Autodromo che ha reso praticamente inaccessibile anche il Rondò della Stella con le sue dieci visuali rivolte verso edifici importanti dentro e fuori dal Parco: tra queste la visuale del Gernetto, del Belvedere di Macherio, della Boffalora di Lesmo.
Fig. 5 Il Viale Mirabello dalla collinetta. Foto di Giorgio Buizza
Si abbandona la collinetta, che ha al suo fianco il Laghetto della Valle dei Sospiri, e si risale percorrendo il sentiero nel bosco lungo il tracciato del Fontanile Pelucca. Questo fontanile a due teste situate nell’area in concessione al Golf Club, garantisce acqua solo dopo eventi piovosi abbondanti e durevoli.
Siamo in vicinanza del Prato della Latteria, una vecchia cascina demolita al momento di organizzare gli spazi e gli edifici del Parco all’inizio dell’Ottocento.
Fig. 6 Cascina Latteria, non più esistente. Il Parco e la Villa Reale di Monza nella fotografia dell’Ottocento, a cura di Roberto Cassanelli, Monza: Silvana Editoriale, 1999
Siamo al Ponte delle Catene, al centro del grande cannocchiale che consente di dare uno sguardo verso ovest alla Villa Reale e verso est, al quadruplo filare che conduce attraverso il Rondò dei Castagni d’india al cancello aperto su via Lecco.
Si risale per sentiero lungo l’argine in sponda destra orografica
E dopo un breve tratto immersi in una fitta vegetazione si ritorna sul Viale in prossimità del “Ponte della Cavriga”.
Merita qui ricordare che questo grande viale di attraversamento del Parco da Monza a Villasanta è nato come Vialone delle Roveri. I filari a bordo strada erano di querce che venivano allevate e potate periodicamente dagli esperti e numerosi giardinieri di Casa Reale in modo che fossero tutti uguali, ramificati alla stessa altezza, con le chiome regolate secondo specifici criteri.
Oggi i filari sono di platani, alcuni dritti, alcuni storti o inclinati verso sud, alcuni vecchi di circa 80 anni altri giovani ripiantati dopo l’epidemia di cancro colorato che ha falcidiato la popolazione platanicola del Parco a partire dagli anni 80 del secolo scorso.
Si supera l’incrocio con Viale Mirabello si passa vicino al Padiglione neoclassico del Bar Cavriga e in breve si ritorna alla porta di Monza.
Fig. 7 Il gran Viale di Prospetto al Palazzo (Sanquirico). Il Parco Reale di Monza, a cura di Francesco De Giacomi Monza: 1989
Info:
Inizio evento | Sabato, 28 Settembre 2024, 09:30 |
Termine evento | Sabato, 28 Settembre 2024, 12:00 |
Disponibili | 1 |
Aree tematiche | Visite e percorsi |